Da poche settimane è ricominciato l’anno scolastico per i nostri bambini ed è stato subito un turbinio di emozioni e stati d’animo contrastanti.
Tanta euforia e tanta voglia di imparare cose nuove e conoscere nuovi amichetti hanno caratterizzato gli animi dei più piccoli. Ma la novità più importante di quest’anno è stata sicuramente il rientro a scuola senza mascherina. Dopo più di due anni dall’inizio della pandemia i nostri bambini hanno varcato la soglia della loro scuola con un nuovo sorriso e finalmente senza l’obbligo di indossare le tanto odiate mascherine e senza alcun distanziamento con i loro compagni.
Le fasce di età più piccole in questi anni caratterizzati dal Covid-19 sono state quelle più colpite e soprattutto quelle che hanno subito di più le regole per il contenimento del virus.
I protocolli stringenti hanno stravolto la routine quotidiana degli studenti e introdotto regole che hanno modificato anche la loro vita sociale e relazionale.
I bambini come hanno vissuto questi anni di pandemia?
Tante rinunce, tanti sacrifici, tanti cambiamenti repentini. Spesso abbiamo visto i nostri bambini spaesati o non comprendere queste regole rigide ma fondamentali per la salute di tutti noi. Hanno dovuto rinunciare ai momenti di socialità o alla vicinanza con il compagno di banco. Non hanno potuto vivere appieno i momenti di svago. Le nuove forme di didattica introdotte a distanza (DAD) hanno messo in discussione le modalità di apprendimento e di condivisione del tempo scolastico. Star dietro lo schermo non è stata una cosa semplice e molti ragazzi hanno riscontrato difficoltà nell’apprendimento.
In questi due anni difficili e straordinari per gli eventi che si sono verificati si è smarrita la voglia di stare insieme e di condividere spazi comuni perché angosciati dalla paura del contagio e della malattia.
Non solo i bambini ma anche i genitori hanno vissuto questi cambiamenti con spaesamento e con preoccupazione. Hanno dovuto rassicurare i loro piccoli e gestire insieme a loro queste novità cercando di far sentire sempre meno il peso delle rinunce o non far prendere il sopravvento al sentimento di solitudine.
È inutile negare che in questo nuovo inizio tutti abbiamo visto il volto commosso degli insegnanti e la gioia negli occhi dei bambini che finalmente intraprendevano un nuovo percorso con il volto scoperto e senza aver paura di star vicino ai propri compagni.